Jean Claude Colin
Jean Claude Colin, fondatore dei Padri Maristi, nacque il 7 agosto 1790 a Saint-Bonnet-le-Troncy (Francia).
Il 22 luglio 1816 viene ordinato prete. Il giorno seguente, insieme ad altri undici seminaristi e preti, promette, nel santuario di Fourvière, di fondare la Società di Maria.
Il 29 aprile 1836, con il Breve Omium gentium salutis, viene approvato il ramo dei preti della Società di Maria. Il 24 settembre dello stesso anno, Jean Claude viene eletto Superiore Generale. Resterà in carica per 18 anni.
Passa gli ultimi anni della sua vita a La Neylière, dove muore il 15 novembre 1875, dedicando le sue ultime forze alla stesura delle Costituzioni.
E’ stato uno dei tanti comuni mortali, forse con qualche problema in più a causa della sua drammatica infanzia e del periodo storico turbolento nel quale è vissuto: il periodo post-rivoluzione francese.
Eppure Colin ha lasciato un solco ben definito nella storia della Chiesa. Dal momento in cui egli si è aperto all’azione di Dio con generosa disponibilità è diventato strumento innovatore della Chiesa del suo tempo.
Non è stato né un filosofo né un pensatore. Non ha scritto trattati di spiritualità o di teologia. Colin ha fondato un gruppo di apostoli di misericordia per recare una ventata di speranza ad un tempo disperato: la Società di Maria.
Modello dei Maristi è Maria
con la sua dolcezza di donna
la sua dedizione di madre
la sua fede di autentica credente.
Egli ripeteva senza stancarsi quella frase che per lui era la sintesi per una vita apostolica efficace: sconosciuti e nascosti nel mondo.
Lo stile di vita richiede la radicalità delle scelte, di vivere con modestia, senza mettersi in mostra, rifuggendo tutto ciò che brilla agli occhi degli uomini. Perché questa caratteristica di nascondimento e di piccolezza? Perché questo è lo stile di Maria nel compiere la sua missione con Gesù nella Chiesa. I Maristi sono chiamati a costruire una Chiesa che prende Maria come proprio modello, una Chiesa sempre alla ricerca di Gesù Cristo, non padrona ma serva, capace di abbandonare ogni posizione di privilegio, attenta alle necessità degli uomini, pronta a scoprire le inquietudini e i segni di speranza del mondo.